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Eravamo bambini (2024)

Eravamo bambini

Italia 2024 dramma 1h41’

 

Regia: Marco Martani

Soggetto: Massimiliano Bruno

Sceneggiatura: Marco Martani, Massimiliano Bruno

Fotografia: Valerio Azzali

Montaggio: Luciana Pandolfelli

Musiche: Francesco Cerasi

Scenografia: Paola Peraro

Costumi: Marina e Ornella Campanale

 

Lorenzo Richelmy: Walter

Alessio Lapice: Gianluca

Massimo Popolizio: avvocato Rizzo

Lucrezia Guidone: Margherita

Giancarlo Commare: Peppino

Francesco Russo: Antonio “Cacasotto”

Romano Reggiani: Andrea

Vincenzo Ferrera: Tonino

Paola Lavini: Elena

Lucio Patané: Carmine

Claudia Coli: Maria

Maria Letizia Gorga: Sinuzza

Francesco Lamantia: maresciallo Renzulli

Claudio Crisafulli: brigadiere Milito

 

TRAMA: Cinque amici d’infanzia si ritrovano, dopo aver ricevuto un messaggio sul cellulare, nel loro piccolo paese della Calabria, per risolvere un conto in sospeso. Nella stazione di carabinieri, in flashback, Antonio racconta la sua storia e dei suoi amici ed attraverso il racconto, si scoprirà il passato traumatico dei ragazzi.

 

Voto 6 -



Tre linee temporali che si intrecciano e il passato che torna a bussare. Al centro, un gruppo di ragazzi sperduti, traumatizzati da un evento che li ha accompagnati fino all’età adulta. Ma se il passato torna, ecco che è arrivato il momento di chiudere i conti in sospeso, tracciando una linea. Un puzzle emotivo e temporale che forma una storia di amicizia, ma anche una storia di vite spezzate, di sangue e di un feroce e doloroso conto alla rovescia durato vent’anni, in attesa di una vendetta che appare inevitabile.



La trama ci parla di un gruppo di amici, quattro adolescenti più un bambino, ancora non del tutto cosciente di quello che accade (Lorenzo Richelmy, Alessio Lapice, Lucrezia Guidone, Francesco Russo, Romano Reggiani) che restano traumatizzati da un brutale fatto di sangue che da piccoli, in un piccolo paese della Calabria dove trascorrevano le vacanze, ha cambiato per sempre le loro vite. Quando uno di loro manifesta l’intenzione di voler tornare, spinto dalla sete di vendetta, gli amici lasciano subito le loro vite “interrotte” per raggiungerlo, ma una volta arrivati in quel luogo di vacanze e di ricordi, tutti si renderanno conto che il vero motivo che li ha spinti a ritrovarsi dopo tanti anni sarà guardare in faccia l’orrore che hanno vissuto e fare finalmente i conti con quel trauma. C’è un elemento preciso che accomuna questi cinque ragazzi: l’assenza di affetti importanti e questa radice profonda li unisce in un dolore irrisolto.



Sono tre le parti temporali in cui si sviluppa la storia: il presente, in cui il timido e sensibile “Cacasotto” viene fermato dai carabinieri e lentamente decide di svelare l’arcano; il periodo felice dell’infanzia sulla spiaggia della Calabria; quello intermedio, subito a ridosso della notte della vendetta e della confessione. Cinque ormai adulti segnati dal ricordo ed ognuno con problematiche serie che si trascinano da sempre. Gianluca è un poliziotto frustrato, molto violento, colto facilmente da eccessi d’ira e per questo da curare; Margherita una giornalista dal facile sesso; suo fratello minore Andrea, un tossico con debiti; Walter è una star rock dal nome d’arte Inferno con seri problemi familiari e la piccola figlia in affidamento; e Antonio detto “Cacasotto”, il postino del paese di San Severino, ragazzo timido e introverso, il quale viene arrestato con un coltello da caccia presso una villa ed interrogato a lungo dal maresciallo. Dal cui luogo sgorga il terribile retroscena.



All’altro capo del filo c’è il potente onorevole del luogo, Rizzo (Massimo Popolizio, perennemente in ruoli simili) che, come da prassi, fa il buono e il cattivo tempo, prepotente, senza scrupoli. Origine e coda finale delle malefatte. Revenge movie alla calabrese o, meglio, all’italiana, basato su un lavoro teatrale di Massimiliano Bruno, qui in veste necessariamente di sceneggiatore.



Poco plausibile, sceneggiatura forzata, recitata alla bell’e meglio, personaggi abbozzati e mai approfonditi se non con qualche brevissimo episodio, ma il finale per nulla didascalico lascia straniati come se fosse il primo episodio di una serie. Che fine fanno tutti e cinque?



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