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Fidanzata in affitto (2023)


Fidanzata in affitto

(No Hard Feelings) USA 2023 commedia 1h43’


Regia: Gene Stupnitsky

Sceneggiatura: Gene Stupnitsky, John Phillips

Fotografia: Eigil Bryld

Montaggio: Brent White

Musiche: Mychael Danna, Jessica Rose Weiss

Scenografia: Russell Barnes

Costumi: Kirston Leigh Mann


Jennifer Lawrence: Maddie Barker

Andrew Barth Feldman: Percy Becker

Matthew Broderick: Laird Becker

Laura Benanti: Alison Becker

Natalie Morales: Sarah

Scott MacArthur: Jim

Ebon Moss-Bachrach: Gary

Hasan Minhaj: Doug Khan

Kyle Mooney: Jody

Zahn McClarnon: Gabe Sawyer


TRAMA: Una ragazza dalla vita movimentata decide di rispondere a un annuncio online, pubblicato da una madre in cerca di qualcuna che accetti di uscire con il timido figlio prima che quest'ultimo parta per il college.


Voto 5

Si suol dire che il figlio unico è un errore quando i genitori riversano su di lui (o lei) troppe attenzioni, come anche si dice che bisogna sorvegliare la crescita degli adolescenti pur lasciandoli fare errori ed esperienza. I veri problemi, sempre per padre e madre, sorgono però quando il soggetto è troppo timido e tarda a svezzarsi, a rendersi indipendente. Figuriamoci la situazione disastrosa che nasce al momento di uscita dalla famiglia per prendere la strada dell’università o del college e il giovanottino è talmente timido e “imbranato” da destare preoccupazioni alla vigilia dell’esordio. È il caso dei ricchissimi coniugi Becker, il cui figlio Percy vive solitario nella sua camera perennemente connesso al suo smartphone e senza uno straccio di amico. Peggio ancora a parlare di ragazze. Purtroppo i motivi esistono a monte a causa del bullismo subito da ragazzino, di cui i suoi non sono al corrente. La loro pensata, ora, è quella di dargli una svegliata facendogli conoscere una ragazza attraente che, compiacente e ben ricompensata da una bella auto, almeno gli dia la prima occasione dell’esperienza sessuale. Sperando che si desti e dia una svolta alla vita minima che sta vivendo.

La richiesta dei Becker potrebbe funzionare così: Maddie, una trentenne di Montauk, località sul mare vicina a New York, è piena di debiti e, quando le sequestrano l’auto con cui lavora come autista per Uber, rischia di perdere la casa nella quale è cresciuta con la madre che ora non c’è più. Perciò risponde all’annuncio della coppia, appunto preoccupati per la timidezza del figlio diciannovenne e sono alla ricerca di una ragazza che esca con lui e arrivi al dunque. È così che comincia l’avventura di Jennifer Lawrence e Andrew Barth Feldman (bravi entrambi): approcci sexy plateali, malintesi, risate, ripicche, amicizia. Pretesto facile per una commedia facile. Indubbiamente l’inizio è pirotecnico dal punto della vis comico e buoni e effervescenti i dialoghi, soprattutto conoscendo la formosa Maddie e la coppia di amici che ha e che l’aiutano e la consigliano, quindi l’ambiente in cui la donna sta cercando di rimediare alla scomoda situazione in cui si trova – già le hanno sequestrato la macchina per le inadempienze con il fisco – tanto da pensare di vendere la casa e ricominciare la vita altrove.

Esplosivi i primi minuti, con battute irriverenti e brillanti che promettono bene. Poi, purtroppo, eccettuate le altre scene davvero divertenti che ben prospettano il film nel prosieguo, il film si impantana e diventa prevedibile oltremodo e persino sciocco. Diventa, cioè, una serie di gags comuni e già visti, che resta in piedi solo per la riconosciuta verve interpretativa e la dirompente presenza fisica della Lawrence (una 33enne che si presenta ai genitori dichiarando un’età più bassa, pur di farsi ingaggiare), ma anche per la bravura del giovane Andrew Barth Feldman che nella prima parte sa sfoggiare un perfetto comportamento di timido e impacciatissimo ragazzo. Per il resto il film si trascina sino ad una fine che non poteva essere diversa, perché – come previsto dai canoni del caso – dal gioco delle parti, e per via della frequentazione tra i due e la tenerezza che il giovane suscita, l’affetto amicale nasce davvero, anzi anche quel tanto che basta per far credere di essersi innamorato, ma si sa, ognuno poi deve prendere la sua via e la prestigiosa Princeton non può attendere.

Ci sono momenti di ilarità e altri di stanca e, dato il soggetto del film e le esigenze di trasgredire almeno il minimo, c’è anche la legittima dose di impertinenza e di politicamente scorretto, senza mai esagerare: giusto quanto serve a creare più imbarazzo e intrattenimento. D’altronde la stessa attrice ha dichiarato, al proposito, che è davvero difficile fare comicità senza offendere qualcuno. Almeno per svegliare l’attenzione dello spettatore, obiettivo che indubbiamente il film raggiunge in alcuni momenti. Ma solo in alcuni, alternati ad altri che danno l’impressione dei tempi e del ritmo persi, anche con scene che il regista avrebbe dovuto tagliare prima. almeno in fase di montaggio. Al resto ci pensa il fisico dirompente che la simpaticissima Jennifer sa usare con sagacia e furbizia, girando perfino una scena di nudo in un tafferuglio più comico che serio.

Mi si perdoni, però, la mia fissazione: Jennifer Lawrence è talmente brava che risulta sprecata in tutte le commedie in cui si infila, sprecando il suo enorme talento. Chiaro che lei si diverte in questi ruoli, ma almeno che lo faccia per opere migliori! No, invece lei si diverte per davvero anche così e sta bene al gioco. Tipo il padre (Matthew Broderick): “Non esce dalla sua stanza. Non parla con le ragazze. Non beve!” E lei: “Quando dici di uscire con lui, intendi uscire con lui o ‘uscire’ con lui?

Insomma, prometteva bene, poi diventa quasi un “filmaccio” che non sorprende e se non ci fosse stato lei sarebbe passato in sordina, esibendo il corpo come strumento allo scopo, divertendosi (o “ci”?). Si ride, ridacchia e si attende i titoli di cosa: da accontentarsi. Come il titolo originale: No Hard Feelings, senza rancore.

Riconoscimenti

2024 - Golden Globe

Candidatura alla migliore attrice in un film commedia o musicale a Jennifer Lawrence


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