Frequency - Il futuro è in ascolto
(Frequency) USA 2000 fantasy drammatico 1h58’
Regia: Gregory Hoblit
Sceneggiatura: Toby Emmerich
Fotografia: Alar Kivilo
Montaggio: David Rosenbloom
Musiche: Michael Kamen
Scenografia: Paul Eads
Costumi: Elisabetta Beraldo
Dennis Quaid: Frank Sullivan
James Caviezel: John Sullivan
Shawn Doyle: Jack Shepard
Elizabeth Mitchell: Julia 'Jules' Sullivan
Andre Braugher: Satch DeLeon
Noah Emmerich: Gordo Hersch
Melissa Errico: Samantha Thomas
Brian Greene: se stesso
TRAMA: John cancellerebbe volentieri i fatti accaduti il 12 ottobre del 1969 quando suo padre, un eroico vigile del fuoco perse la vita nell'incendio di Bruxton. Da allora John sogna di poter tornare indietro nel tempo ed evitare al genitore quella brutta morte. Ora grazie ad una radio potrebbe essere in grado di entrare in contatto con il passato.
Voto 6
Un sogno di sempre e di tutti: il paradosso di viaggiare nel tempo. O meglio, se si potesse viaggiare indietro nel tempo per cambiare il passato al fine di modificare il futuro e quindi il presente che stiamo vivendo, per migliorarlo. Che meraviglia! Chissà quante cose brutte potremmo cambiare per ottenere un bel momento adesso! Intanto, però, la fisica quantistica si sta occupando da molti anni di malleabilità del tempo, ma questi son concetti troppo difficili per noi, ci accontentiamo di sognare.
Come in questo film, dove la frequenza non è un concetto scientifico ma indica quella dell’apparecchio di radioamatore del padre pompiere deceduto sul lavoro che John trova per caso.
Siamo nel 1999 quando il giovanotto accende la radio amatoriale e riesce, con grande stupore, a mettersi in contatto col padre Frank al tempo di 30 anni prima. Ed insieme riescono a salvare la loro madre/moglie, a far acciuffare un serial killer, a far sopravvivere l’uomo stesso mentre interviene nell’incendio di un magazzino.
Gregory Hoblit (Schegge di paura, Il tocco del male, Il caso Thomas Crawford) adatta a suo piacimento alcune leggi della natura e della scienza ma lo fa a fin di bene e per un’opera dall’happy end: un film fantasy senza effetti speciali. Buonista? Beh, e che fa?
Intanto ci godiamo i beniamini chiamati Dennis Quaid, James Caviezel, Noah Emmerich e Elizabeth Mitchell.
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