Full Monty - Squattrinati organizzati
(The Full Monty) UK/Italia/USA 1997 commedia 1h31’
Regia: Peter Cattaneo
Sceneggiatura: Simon Beaufoy
Fotografia: John de Borman
Montaggio: David Freeman, Nick Moore
Musiche: Anne Dudley
Scenografia: Max Gottlieb
Costumi: Jill Taylor
Robert Carlyle: Gary “Gaz” Schofield
Mark Addy: David “Dave” Horsfall
William Snape: Nathan Schofield
Steve Huison: Lomper
Tom Wilkinson: Gerald Arthur Cooper
Paul Barber: Barrington “Cavallo” Mitchell
Hugo Speer: Guy
Lesley Sharp: Jean Horsfall
Emily Woof: Mandy
Paul Butterworth: Barry
Deirdre Costello: Linda Cooper
Dave Hill: Alan
TRAMA: Gaz e Dave, due disoccupati di Sheffield, si ingegnano per trovare degli espedienti per tirare avanti, provando tra l’altro a rubare delle travi da una acciaieria ormai chiusa. Quando Gaz rischia di perdere la custodia del figlio, poiché in arretrato con le spese di mantenimento della ex moglie, pensa ad una soluzione un po’ drastica per tirarsi fuori da quel problema: ispirato da un gruppo di spogliarellisti professionisti che si esibiscono in città, l’uomo decide di dar vita ad uno spettacolo di spogliarello coinvolgendo altri disoccupati, di diverse età, ciascuno alle prese con la sopravvivenza quotidiana.
Voto 7
Il grande merito del film è quello di combinare l’umorismo con il dramma leggero per esplorare il modo in cui un gruppo di uomini, che oggi si definirebbero “sfigati”, affronta il costo emotivo e finanziario per venir fuori da una situazione che in partenza è drammatica. Nessuno definirebbe mai il lavoro effettuato da Peter Cattaneo come un lavoro ambizioso, perché sulla base di una condizione stereotipata (disoccupazione, disperazione, precarietà affettiva e finanziaria) il soggetto trova una soluzione imprevedibile e comicissima. Si è partiti, cioè, in sordina, come un piccolo soggetto, per divenire un successo inaspettato. Perché nessuno avrebbe immaginato prima la completa riuscita dell’operazione.
A differenza di altri noti film di spogliarelliste (Showgirls e Striptease, per esempio), questo rigetta l’idea del finto erotismo per attirare l’attenzione del pubblico: non c’è, infatti, un momento sessualmente provocatorio e la nudità è gestita in modo discreto, anche se gli attori si sono effettivamente esibiti in uno spettacolo di spogliarello dal vivo di fronte di 400 comparse in una sequenza che fu, come disse il regista, gestita in una sola ripresa. Perché, ripeto, è la genuinità la caratteristica del film, tutto doveva essere girato come veniva, con impegno e spontaneità, doti che conferiscono il maggior pregio al film, con scene culminanti molto credibili e divertenti.
Merito va dato a Peter Cattaneo non solo per la regia nel complesso ma anche di aver scelto attori prima impensabili e poi divenuti beniamini del pubblico: chi poteva immaginarli agire così sul set? Partiamo, per esempio, da Robert Carlyle, che ha fatto una carriera di tutt’altro tipo: la sua performance è particolarmente notevole, mostrando un lato comico inedito del suo talento.
Passiamo poi a considerare il grande e compianto Tom Wilkinson: dopo alcune esperienze teatrali, aveva debuttato sul grande schermo nel 1976 con Andrzej Wajda e in seguito fu molto attivo in TV dove interpretò film di successo, ma trovò la sua consacrazione a livello mondiale solo nel 1997, proprio con questo magnifico film e in seguito è divenuto uno dei migliori caratteristi di sempre, sempre amato e seguito, sempre nei migliori film internazionali. Ma in ruoli drammatici! Qui sembra un’altra persona.
La divertente avventura di quegli uomini culmina alla fine con lo spettacolo messo su per racimolare un gruzzolo e sbarcare il lunario sulle note della celebre You Can Leave Your Hat On e sarà un successo clamoroso. Il titolo del film? Un’altra trovata geniale: deriva da un’espressione dello slang britannico che significa “il tutto” o “il servizio completo”. Ma dove deriva il detto? La leggenda narra che fu coniato da alcuni militari inglesi durante la campagna del Nord Africa, dove sembra che il generale Montgomery (soprannominato appunto Monty) esigesse ovunque e sempre, anche nel deserto, una colazione inglese completa. Riferendoci al film e a cosa poteva servire è presto fatto: i protagonisti decidono di eseguire lo spogliarello completo, andando fino in fondo senza lasciare nulla all’immaginazione.
La storia ci dice che resta un film che ha saputo conquistare il pubblico e la critica con la sua miscela di umorismo e realismo sociale. Il film affronta tematiche serie come la disoccupazione, la crisi dell’identità maschile e la famiglia, ma lo fa con leggerezza e un tocco di comicità che rende la narrazione accessibile e piacevole. Non è solo una commedia, ma un’opera che invita alla riflessione, rimanendo attuale anche a distanza di anni dalla sua uscita. La sua capacità di trattare argomenti delicati con sensibilità e spirito positivo lo rende un classico intramontabile.
Che spasso, questo film!
Riconoscimenti
1998 - Premio Oscar
Miglior colonna sonora
Candidatura per il miglior film
Candidatura per la migliore regia
Candidatura per la migliore sceneggiatura originale
1998 - Golden Globe
Candidatura per il miglior film commedia o musicale
1998 - David di Donatello
Miglior film straniero
1998 - Premio BAFTA
Miglior film
Miglior attore protagonista a Robert Carlyle
Miglior attore non protagonista a Tom Wilkinson
Candidatura per il miglior film britannico
Candidatura per la migliore regia
Candidatura per il miglior attore non protagonista a Mark Addy
Candidatura per la miglior attrice non protagonista a Lesley Sharp
Candidatura per la migliore sceneggiatura originale
Candidatura per il miglior montaggio
Candidatura per il miglior sonoro
Candidatura per la miglior colonna sonora
1998 - Premio Goya
Miglior film europeo
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