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Ida (2013)

Ida

Polonia/Danimarca/Francia/UK 2013 dramma 1h22'


Regia: Paweł Pawlikowski

Sceneggiatura: Rebecca Lenkiewicz, Paweł Pawlikowski

Fotografia: Ryszard Lenczewski, Łukasz Żal

Montaggio: Jarosław Kamiński

Musiche: Kristian Eidnes Andersen

Scenografia: Marcel Sławiński, Katarzyna Sobanska-Strzalkowska

Costumi: Ola Staszko


Agata Trzebuchowska: Anna/Ida Lebenstein

Agata Kulesza: Wanda Gruz

Joanna Kulig: cantante

Dawid Ogrodnik: Lis

Adam Szyszkowski: Feliks Skiba

Jerzy Trela: Szymon Skiba


TRAMA: Polonia, 1962. Anna, un'orfana allevata dalle suore di un convento, è una novizia. Prima di prendere i voti, però, desidera vedere Wanda, la sua unica parente in vita che le rivela di essere ebrea. Entrambe le donne intraprendono allora un viaggio teso non solo a scoprire la tragica storia della loro famiglia ma anche chi esse siano veramente e quale sia il loro posto, rimettendo in discussione le loro credenze e la loro religione.


Voto 7



Pawel Pawlikowski, regista polacco radicato in Inghilterra, con pochi lungometraggi nella sua carriera si è fatto ben presto apprezzare dalla critica e dal pubblico più attento e lo dimostra il fatto che si dall’inizio ha attirato l’attenzione di tutti con opere molto ispirate e spesso intimistiche. Con la svolta verso la fotografia in bianco e nero ha poi raggiunto non solo risultati qualitativi eccezionali ma anche gli ambiti premi degli Oscar, Golden Globe e Palma d’Oro. Con questo film è arrivato appunto alla statuetta dorata ma, secondo me, la vetta più alta l’ha raggiunta con il seguente e per ora ultimo, il bellissimo Cold War (recensione), senza per ciò sminuire i grandi pregi del film in oggetto.



Infatti, Pawel Pawlikowski confeziona con grande delicatezza un film basato su una storia drammatica e intima, arricchita da un forte sensibilità verso il mondo e la mentalità femminile (operazione non sempre facile per un uomo), narrandoci di una novizia pronta a diventare suora effettiva ma che dà l’impressione, a chi la osserva, di conoscere ancora troppo poco il mondo circostante e la vita degli altri, parenti e amici compresi. Un rigoroso bianco e nero, abbinato ad uno stile asciutto e tutt’altro che retorico e le inquadrature in formato 1.37:1, - caratteristiche che riscontreremo appunto anche nell’ultimo film su menzionato - indubbiamente fuori dai soliti schemi, conferiscono austerità ed essenzialità all’opera, parlandoci di contraddizione tra fede e laicità e le conseguenze dell’antisemitismo ancora presente in quella vecchia Polonia mostrata nella storia del film. Almeno così ci sembrava al momento dell’uscita del film, quando poi, invece, quel terribile sentimento e un forte senso di sovranismo si sono riaffacciati prepotentemente ancora negli anni a cavallo tra i ’10 e i ’20 del XXI secolo.



Tornando al film in questione, ammiriamo il dramma intimo di una ragazza che deve scegliere il suo futuro. Gli inserti musicali parlano come protagonisti: non a caso, nella evoluzione del percorso mentale della giovane Ida, ascoltiamo le canzonette italiane degli anni ’60, il jazz di John Coltrane e soprattutto, nel finale, la significativa Cantata BWV 177 di Bach – Ich ruf zu dir, Herr Jesu Christi. Ti invoco Signore Gesù: note dolcissime e armoniche che si posano leggere come fiocchi di neve sul grigio e freddo paesaggio polacco, mentre termina il tragitto tra Ida / Anna.



Come al solito, Pawel Pawlikowski è un incantatore, un autore che cattura l’attenzione durante la visione, che diventa come una fiaba che si snoda attraverso personaggi curiosi e particolari, paesaggi frizzati dalla natura, campagne desolate e case che ricordano i decenni scorsi. Tutto inquadrato mentre il giovane viso attonito e dubbioso di Ida domina per la limpidezza e l’innocenza di uno sguardo che racconta l’intimità e l’approssimarsi della scelta che l’attende. È presente anche Joanna Kulig, l’intensa attrice protagonista del film seguente. Da notare le frequenti inquadrature alte, con i personaggi in basso, a metà busto.

Bellissimo e struggente, con due attrici bravissime, il film è premio Oscar come miglior film straniero 2015.


Riconoscimenti

Premio Oscar 2015

Miglior film straniero

Candidatura miglior fotografia

Golden Globe 2015

Candidatura miglior film straniero

British Academy Film Awards 2015

Miglior film straniero

European Film Awards 2014

Miglior film

Miglior regista

Miglior sceneggiatura

Miglior fotografia

Premio del pubblico

Candidatura migliore attrice a Agata Trzebuchowska

Candidatura migliore attrice a Agata Kulesza

Premio Goya 2015

Miglior film europeo



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