Il mistero Henri Pick
(Le mystère Henri Pick) Francia/Belgio 2019 commedia/thriller 1h40’
Regia: Rémi Bezançon
Soggetto: David Foenkinos (romanzo omonimo)
Sceneggiatura: Rémi Bezançon, Vanessa Portal
Fotografia: Antoine Monod
Montaggio: Valérie Deseine
Musiche: Laurent Perez del Mar
Scenografia: Maamar Ech-Cheikh
Costumi: Lili Canobbio-Mouly
Fabrice Luchini: Jean-Michel Rouche
Camille Cottin: Joséphine Pick
Alice Isaaz: Daphné Despero
Bastien Bouillon: Fred Koskas
Astrid Whettnall: Inès de Crécy
Josiane Stoléru: Madeleine Pick
Marc Fraize: Jean-Pierre Gourvec
Marie-Christine Orry: Magali Roze
Vincent Winterhalter: Gérard Despero
Louis Descols: Visconte d'Archiac
Philypa Phoenix: Wendy Bellamy
Annie Mercier: Bénédicte Le Floch
Florence Muller: Brigitte Rouche
Hanna Schygulla: Ludmila Blavitsky
Lyes Salem: produttore televisivo
TRAMA: Un’editrice scopre un romanzo che considera un capolavoro, in una biblioteca la cui particolarità è quella di raccogliere i manoscritti rifiutati dagli editori. Il testo è firmato Henri Pick, un pizzaiolo bretone morto due anni prima.
Voto 6,5
In una strana biblioteca nel cuore della Bretagna, una giovane editrice scopre uno straordinario manoscritto che decide subito di pubblicare e così, inaspettatamente, il romanzo diventa un bestseller. L’autore è Henri Pick, un pizzaiolo bretone morto due anni prima, che però, a stare a sentire la moglie che cade dalle nuvole, dice che lui non avrebbe mai scritto altro che le sue liste della spesa. Convinto che si tratti quindi di una farsa, un famoso critico letterario, Jean-Michel Rouche (Fabrice Luchini) decide di indagare, con l'aiuto insperato proprio della figlia dell'enigmatico Henri Pick.
Rémy Bezançon, che ha conquistato il favore del pubblico d’oltralpe negli anni precedenti con qualche buon film da noi rimasto praticamente sconosciuto e riguardanti temi familiari e intergenerazionali, qui cambia passo e registro per dedicarsi ad una storia dai toni delicatamente sarcastici rivolti al mondo della letteratura, adattando liberamente l'omonimo libro di David Foenkinos. Attratto dall'esistenza di questo rifugio letterario che è la biblioteca di “libri rifiutati” creata nel 1990 a Vancouver dal canadese Richard Brautigan, la usa come sfondo per il suo romanzo. Difatti siamo a Crozon, una regione selvaggia e poetica, ispiratrice potremmo dire, situata in Bretagna. Ciò non impedisce al regista e alla sua co-sceneggiatrice di prendersi qualche libertà con la storia originale concentrando la loro storia attorno al personaggio principale, il critico letterario Jean-Michel Rouche che Fabrice Luchini alimenta con la sua consueta facezia che maneggia ancora una volta con bella manualità. Parlando, adattando l’espressione a seconda dei momenti, gesticolando come sa fare lui. Insomma, il solito Luchini intrattenitore del pubblico cinefilo.
Tutto ha inizio allorquando, come su accennato, Daphné (Alice Isaaz), giovane talent scout di una grande casa editrice parigina, durante un fine settimana si reca a casa del padre appunto a Crozon, in compagnia del fidanzato Fred, giovane scrittore senza successo (il suo primo e ultimo romanzo è stato un flop avendo venduto solo 237 copie). Il padre gli suggerisce di visitare un edificio che fa la gloria della cittadina: una biblioteca unica, la cui particolarità è quella di mettere a disposizione dei lettori opere rifiutate dagli editori. Tra tutti questi testi, spesso goffi ma sempre commoventi, uno di essi cattura l'attenzione della giovane donna. È “Le ultime ore di una storia d'amore” dove, tra riferimenti alla Russia di Puskin, viene rivelata l'agonia di una storia segreta, scritto da Henri Pick, noto più per le pizze che ha fatto per tutta la vita che per le sue capacità di scrittura e che sua moglie Madeleine descrive come un uomo taciturno non molto aperto al mondo e poco incline alla lettura. Tuttavia, Daphné, commossa da questa straordinaria rivelazione che la porta fuori dalla sua routine quotidiana, decide di credere nel miracolo fino a quando la sua determinazione a difendere questa scoperta insensata incontra lo scetticismo di un famoso critico durante un talk show televisivo, Jean-Michel Rouche. Apriti cielo! Il quale si metterà subito alla ricerca della verità, aiutato dalla altrettanto sorpresa figlia del pizzaiolo-scrittore, Joséphine Pick (Camille Cottin).
Il rumore così creato intorno a un evento spoglio di ogni credibilità dà al regista l'opportunità di scalfire l'universo letterario che, sebbene apparentemente illuminato, non sfugge alle trappole di marketing che la società della finzione in cui viviamo gli prepara. Allo stesso tempo, indica questo strano paradosso che permette alla maggior parte di noi di essere ingannati da illusioni il cui carattere incongruo ci affascina mentre affermiamo anche di essere in perenne ricerca della verità. Al giorno d’oggi, i vari media che ci invadono la vita, hanno, cioè, il terribile potere di condizionare il nostro giudizio, influenzandoci continuamente, ma sempre convinti di essere vicini alla verità. Ed invece,
Ora, nel film, giocando con i codici del thriller e dell’investigazione, la storia ci porta in un'indagine senza che ci debba essere per forza un cadavere o un poliziotto, il cui obiettivo non è trovare chi ha commesso un atto criminale ma chi ha scritto un libro, il vero scrittore. L'investigatore a cui Fabrice Luchini porta la sua leggerezza non è ovviamente un professionista. Questa “impostura” letteraria eccita la sua immaginazione al punto da imbarcarlo in molte situazioni divertenti – poteva essere diversamente con questo attore? - che con una messa in scena ben ritmata e brillante, con dialoghi effervescenti, producono un prodotto sufficientemente piacevole.
Poi, se si osserva bene, il duo Camille Cottin / Fabrice Luchini è armonioso, la cui complicità e spontaneità si fondono perfettamente con l’ambientazione rilassante delle pietre e dei colori bretoni, è il sale di questa commedia che, se rende omaggio agli amanti dei libri e celebra il potere delle parole, rimane soprattutto un intrattenimento intelligente.
La regia di Rémi Bezançon è adeguata ma con quel bel duo tutto viene facile.
Apprezzabile.
N.B. Il romanzo Il mistero Henri Pick è edito in Italia da Mondadori. L’autore, David Foenkinos, classe 1974, vincitore dei più prestigiosi premi letterari francesi, ha già al suo attivo 16 libri tra romanzi, una biografia su John Lennon e narrativa per l’infanzia tradotti in 15 lingue, più della metà editi in Italia.
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