Il padre d’Italia
Italia 2017 dramma 1h32’
Regia: Fabio Mollo
Sceneggiatura: Fabio Mollo, Josella Porto
Fotografia: Daria D'Antonio
Montaggio: Filippo Montemurro
Musiche: Giorgio Giampà
Scenografia: Luca Servino
Costumi: Andrea Cavalletto
Luca Marinelli: Paolo
Isabella Ragonese: Mia
Mario Sgueglia: Mario
Anna Ferruzzo: Nunzia
Federica De Cola: assistente sociale
Miriam Karlkvist: Lucia
Esther Elisha: Assunta
TRAMA: Paolo è uno scettico trentenne che lavora a malincuore come addetto alle vendite in un grande magazzino torinese. Mia è una cantante di back-up in una band e vive la sua vita a casaccio, il che la porta ad essere praticamente senza casa. Una notte, si imbattono l'un l'altro per caso, in un club gay a Torino. Sarà l'inizio di un'avventura emotiva e di un viaggio attraverso il paese alla ricerca del padre del bambino di Mia.
Voto 7
Cercare. Cercare cosa, poi. Tante volte nella vita ci mettiamo a cercare qualcosa che forse non esiste e altre volte cerchiamo giusto per far vedere agli altri, spesso a noi stessi, che ci diamo da fare per trovare. Chissà se poi stiamo cercando veramente o prendiamo in giro le nostre intenzioni, ci diciamo bugie per consolazione. Mia e Paolo, agganciatisi per caso, in un luogo impensabile - uno di quei locali per gay dove si va per trascorrere una serata in compagnia, per cercarla, per provocar(si) - sono due persone così lontane come mentalità, esperienze, filosofia di vita, che non hanno nulla in comune, né motivo per frequentarsi. Non due rette parallele, ma due linee che viaggiano su piani differenti quasi incomunicabili. L’incontro produce un avvicinamento solo perché – tra le tante diversità – lei è aggressiva e invadente, senza vergogna, lui è timido, con poche difese e soprattutto è generoso. Aspetto del suo carattere che lo fa sempre soccombere con gli altri. Subisce l’abbandono del suo partner, l’assalto di Mia, le sue richieste continue e bizzarre, la sua perdizione, i bisogni degli altri, subisce perfino il fascino e la bellezza di una neonata, dopo un nuovo abbandono.
La parte debole dei personaggi sembrerebbe Mia: incinta di un uomo che, dopo una girandola di nomi, non rivelerà mai, ribelle in famiglia e lì male sopportata, non ha una dimora fissa, le hanno depredata la borsa con le poche cose che aveva, la band in cui cantava l’ha subito sostituita dopo l’ennesima assenza. È, a primo sguardo, la persona che ha bisogni di aiuto, anche materiale. Invece è Paolo quello che ha dovuto sopportare le cattiverie della vita, iniziando dalla totale mancanza dei genitori, che lo hanno immediatamente abbandonato in un orfanotrofio, dove è cresciuto allevato dalle suore, andando via solo ai 18 anni. Si è arrangiato da solo, è maturato, lavora stabilmente e il carattere lo ha aiutato ad accontentarsi di quello che la vita passa. E sogna, sogna un futuro decente, di cui essere fieri. “Ci sono sogni che si avverano e poi ci sono sogni che non hai neanche il coraggio di sognare. Perché hai paura che non si potranno mai avverare. Ecco, tu per me sei uno di questi sogni.” Riflessioni che Paolo riprenderà nel finale, sfiorando la manina piccolissima della neonata che osserva impaurito e commosso, consapevole di quello che lo attende. “A volte penso che non avremo un futuro facile, che la gente non ci accetterà, e che faranno del male a te per farne a me. Però poi penso che ogni padre ha paura che qualcuno possa fare del male alla propria figlia. È una cosa normale. Tu sei un piccolo miracolo e ogni miracolo, per definizione, è contro natura.” Sì, lui ha paura ma ha anche tanta fiducia e non scappa via come invece fa sempre Mia. Anche se ne avrebbe di ragioni, a cominciare dall’unica immagine che ricorda di sua madre: di spalle che si allontana lungo il corridoio del brefotrofio dove lo ha lasciato come un oggetto indesiderato. Uno dei suoi sogni ricorrenti.
L’una rifugge da ogni responsabilità, è arrabbiata con tutti e tutto il mondo, chiede ben sapendo che non contraccambierà mai, è instabile, sa solo scappare. L’altro è serio, spesso serioso, guarda con i suoi occhi chiari l’interlocutore, si assume le incombenze e gli obblighi morali che sa di dover affrontare, non chiede mai nulla, sempre pronto a mettere a disposizione quello che ha, accetta quello che il destino e quel lungo viaggio che gli ha fatto attraversare l’intera Italia gli hanno regalato in una incubatrice.
Un film on the road, ancora. Dico ancora perché ogni volta che ne incrociamo uno capiamo che il film ha insito le problematiche di chi (frase fin troppo usata, ma tant’è) cerca qualcosa che gli manca, cerca la sua “road”, deve risolvere i suoi problemi esistenziali. Anche in questa occasione, che almeno ha alcuni pregi. Per incominciare ci sono due tra i migliori attori italiani che ci si può permettere: Luca Marinelli (ormai accennare alla sua bravura è diventato una perdita di tempo) e Isabella Ragonese, sempre puntuale, camaleontica, spesso sottotono (è una sua caratteristica) ma sempre efficace, vera, credibile, questa volta inaspettatamente scatenata. È la storia di due individui che cercano certezze nella loro vita, hanno un presente ma il futuro non lo vedono e non hanno ancora capito come e dove affrontare la vita. Il titolo può ingannare ed è volutamente cercato, giocando con la presenza dell’apostrofo, altrimenti saltava fuori la soluzione a mo’ di spoiler (lo si capisce solo nel finale). Le sicurezze cercate e le incertezze in cui si incappa: è proprio imparando dagli avvenimenti che ci accadono che si matura. Frase retorica quanto vogliamo ma è la pura verità e questo film – il secondo lungometraggio di Fabio Mollo, regista che dedica la sua attenzione alla crescita mentale dei giovani, come nel precedente Il sud è niente – ce lo dimostra ancora una volta.
Ancora un piccolo film che ritengo sottovalutato, con una regia attenta e delicata che trasmette bene i sentimenti e i lampi che attraversano i due protagonisti, che, da parte loro, sono bravissimi, davvero bravissimi.
Riconoscimenti
Nastro d'argento 2017
Candidatura per il migliore soggetto
Candidatura per il migliore attore protagonista a Luca Marinelli
Candidatura per la migliore attrice protagonista a Isabella Ragonese
Candidatura per la migliore attrice non protagonista ad Anna Ferruzzo
Globo d'oro 2017
Miglior attrice a Isabella Ragonese
Candidatura per il miglior attore a Luca Marinelli
留言