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L’uomo dei sogni (1989)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 20 ott 2022
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 14 giu 2023


L’uomo dei sogni

(Field of Dreams) USA 1989 dramma fantasy 1h47’


Regia: Phil Alden Robinson

Soggetto: W.P. Kinsella (romanzo)

Sceneggiatura: Phil Alden Robinson

Fotografia: John Lindley

Montaggio: Ian Crafford

Musiche: James Horner

Scenografia: Dennis Gassner

Costumi: Linda M. Bass


Kevin Costner: Ray Kinsella

Amy Madigan: Annie Kinsella

Gaby Hoffmann: Karin Kinsella

Ray Liotta: "Shoeless" Joe Jackson

Timothy Busfield: Mark

James Earl Jones: Terence Mann

Burt Lancaster: dr. Archibald "Moonlight" Graham

Frank Whaley: Archibald Graham giovane

Dwier Brown: John Kinsella


TRAMA: Il babbo giocava a baseball, lui, Ray Kinsella, ha una fattoria nello Iowa. Un giorno sente una voce che gli dice di costruire un campo da baseball per far tornare in vita un campione del passato. Ray ipoteca la fattoria e costruisce un diamante. Tutti lo prendono per matto, ma la magia riesce. Da quel giorno molti altri campioni affollano il campo di casa Kinsella e, per ultimo, Ray riesce anche a giocare col proprio padre.


Voto 7

Difficile trovare un film sull’amore per lo sport come questo. Si son sempre girate opere di imprese sportive o di campioni per celebrarli nella storia, ma la passione e lo spirito favolistico che si riscontrano nella pellicola di Phil Alden Robinson (che non è mai più riuscito a ripetere il miracolo) sono qualcosa di irripetibile, persino di religioso. Sì, perché cosa si può pensare quando il protagonista Ray, che, figlio di un giocatore, vive felicemente con la moglie Annie in una fattoria, ascolta spaventato una voce che gli sussurra “Se lo costruisci, lui verrà”? Pare appunto di assistere ad una di quelle scene religiose in cui una voce dice all'umile contadino dove costruire una cattedrale. La religione? Certo che c’entra: si chiama baseball! Ed è sufficiente immaginare un “diamante” proprio lì, nell’esteso campo di granturco che l’uomo coltiva.

Se lo costruisce, la voce sembra promettere, Joe Jackson verrà a giocarci: soprannominato Shoeless, Joe era il mitico giocatore della famigerata squadra dei Black Sox del 1919. E come un sogno, perché Ray è davvero un sognatore, tutto avviene come un miracolo tra il divino e l’umano, con la riapparizione dei mostri sacri che correvano, lanciavano e battevano la palla tanti anni prima. Come dei revenant benigni entrano nel diamante, felici di giocare ancora una volta tra di loro.

Kevin Costner sogna e si commuove, Ray Liotta è giovane e bello, Burt Lancaster è un dio sceso sulla terra, vecchio e canuto, con il suo sorriso smagliante di cui abbiamo potuto godere tante volte sugli schermi. Tutti bravi, ma quando compare Burt (scusate la mia adorazione), lui le eclissa tutti.


Riconoscimenti

1990 - Premio Oscar

Candidatura miglior film

Candidatura migliore sceneggiatura non originale

Candidatura miglior colonna sonora



 
 
 

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