Mud (2012)
- michemar
- 27 apr 2019
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 17 gen 2024

Mud
USA 2012 dramma 2h10’
Regia: Jeff Nichols
Sceneggiatura: Jeff Nichols
Fotografia: Adam Stone
Montaggio: Julie Monroe
Musiche: David Wingo
Scenografia: Richard A. Wright
Costumi: Kari Perkins
Matthew McConaughey: Mud
Tye Sheridan: Ellis
Jacob Lofland: Neckbone
Reese Witherspoon: Juniper
Sam Shepard: Tom Blankenship
Ray McKinnon: Senior
Sarah Paulson: Mary Lee
Michael Shannon: Galen
Joe Don Baker: King
TRAMA: Due quattordicenni che vivono sulle rive del Mississippi, scoprono un giorno su un piccolo isolotto sul Mississippi, Mud, un uomo che prova a sfuggire da chi lo sta cercando per ucciderlo. Mud, un fuggitivo con un dente in meno, un serpente tatuato sul braccio e una pistola sempre pronta all'uso, è da sempre perdutamente innamorato di Juniper che nel frattempo è arrivata nella loro piccola città e ora vive nella zona e con la quale spera di fuggire. L'unica sua speranza è quella di riuscire a far scendere, dai rami di un albero, una barca per poi fuggire con la donna. I ragazzi decidono di aiutarlo, correndo non pochi rischi.
Voto 7

L’indipendenza creativa di Jeff Nichols, uno degli alfieri di quella interessante ondata del cinema indie, ha prodotto, subito dopo il bellissimo e misterioso Take a Shelter, questo racconto drammatico di formazione. Come nella migliore tradizione dei romanzi americani in cui al centro della storia ci sono personaggi dai contorni non chiari e non limpidi, alla ricerca della via di fuga definitiva che li porti lontano dal passato, c’è un uomo solitario e misterioso, un giovane adolescente affascinato dalle sue narrazioni, un fiume maestoso (in questo caso il Mississippi), una bella donna che arriva a sorpresa e la voglia cieca della vendetta.

Quella di Jeff Nichols (è la sua terza opera) è tutto ciò ma è anche un album dei ricordi dell’infanzia, lui nato nell’Arkansas lambito nel lato est da quello che è uno dei fiumi principi di mille romanzi americani, il Mississippi appunto, che è il cuore del racconto e lo scenario in cui si svolge buona parte del film. Il filo narrativo ci fa conoscere ben tre generazioni di uomini, diventando così un racconto meramente maschile, anche se l’oggetto del desiderio di tanti e lo scopo principale dell’apparizione del protagonista del titolo è una donna, tanto attraente quanto sfuggente e poco inquadrabile. Tre generazioni di uomini per un racconto di formazione: ci sono adolescenti, due di costoro in primo piano ma principalmente uno, Ellis, ragazzo affascinato dalla figura di Mud, attratto dai suoi racconti, dal suo spirito di sopravvivenza, dai suoi progetti avventurosi che lo porterebbero lontano dalla noia e dal pantano di quella provincia; c’è Tom, il vecchio che con l’esperienza ha la soluzione per i momenti difficili e il consiglio giusto; ci sono gli uomini di mezzo, come la figura principale di Mud e poi il suo antagonista, Galen, interpretato da quello che nella carriera d’autore di Jeff Nichols viene sempre definito l’attore feticcio, presente in tutti e tre i suoi primi film (come appunto in Shotgun Stories e Take Shelter), Michael Shannon.

Mud è un personaggio controverso, sa di fuorilegge ma è un uomo romantico che vuole rapire la sua bella principessa come un cavaliere medievale e per questo ha bisogno di un mezzo sicuro, una barca a motore che, scherzi della furia del maestoso Mississippi, è incagliata sui rami di un albero. Quel fiume è un dio terrestre, avendo il potere di bagnare e irrigare la terra ma è anche la furia della natura. Aiuta e distrugge e stavolta Mud lo vuole sfruttare per scappare, ben sapendo che scatenerà l’inseguimento dei suoi nemici, della polizia, della delinquenza locale, tutti molto meglio organizzati di lui. Ma Mud (che in italiano vuol dire “fango”) non ha paura: a torso nudo è il re del suo destino e l’aiuto insperato del ragazzino vuole sfruttarlo al meglio.

È l’occasione della vita per il protagonista ma è anche quella per Ellis. A lui servirà per crescere, tra la nuova amicizia e i dissidi che mal sopporta in casa tra i suoi genitori.
Discorso a parte meritano i tatuaggi che vediamo sul corpo dei personaggi, espressione e manifestazione della filosofia di vita di ognuno di essi: il serpente di Mud, fuggitivo nascosto nel fango e nel pantano del bosco ai margini del fiume; il pesce di Galen, uomo irascibile che passa il suo tempo con la pesca; il volo d’uccelli sulle mani di Juniper, donna non addomesticabile.

Accanto a Matthew McConaughey, perfetto nel ruolo di Mud, il giovane promettentissimo (allora, poi oggi ormai affermato e ricercato dagli autori) Tye Sheridan, precedentemente visto nel malickiano The Tree of life e in Joe, perfetto ometto che cerca di resistere al dolore e alla fatica del continuo confronto con gli adulti. La ragazza desiderata è Reese Witherspoon, che quando necessita essere attraente e grintosa sa come recitare e, mentre con la faccia cattiva e anomala di Michael Shannon non si sbaglia mai, il vecchio che non lascia trapelare nulla dal viso e nasconde tra le rughe un passato non chiaro è l’ideale per il compianto Sam Shepard.
Film apprezzatissimo, ha raccolto ben 15 premi e 39 candidature nel mondo.
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