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Pazza (1987)


Pazza

(Nuts) USA 1987 dramma 1h56’


Regia: Martin Ritt

Soggetto: Tom Topor (teatrale)

Sceneggiatura: Tom Topor, Darryl Ponicsan, Alvin Sargent

Fotografia: Andrzej Bartkowiak

Montaggio: Sidney Levin

Musiche: Barbra Streisand

Scenografia: Joel Schiller

Costumi: Joe I. Tompkins


Barbra Streisand: Claudia Draper

Richard Dreyfuss: Aaron Levinsky

Maureen Stapleton: Rose Kirk

Karl Malden: Arthur Kirk

Eli Wallach: dr. Herbert A. Morrison

Leslie Nielsen: Allen Green

James Whitmore: giudice Stanley

Robert Webber: Francis MacMillan

William Prince: Charles Middleton


TRAMA: Una squillo d'alta classe uccide un cliente per legittima difesa. Per evitare scandalo, i suoi genitori cercano di farla dichiarare mentalmente incapace. Non aiuta le cose il fatto che lei è molto diffidente nei confronti di tutti, compreso l’avvocato nominato dal tribunale. In più inscena intemperanze nell’aula del processo.


Voto 7

Claudia Draper (Barbra Streisand), una prostituta proveniente da famiglia benestante, è accusata di omicidio e rischia 25 anni di carcere. Al fine di salvarla dalla pesante condanna, i genitori si affidano a un valente legale, senza risparmiare spese, pur di farla dichiarare incapace di intendere e di volere in modo da poterla internare in un istituto di psichiatria. Ma la ragazza si sbarazza con violenta ribellione del forbito difensore, per cui viene affidata ad un avvocato d'ufficio, Aaron Levinsky (Richard Dreyfuss) il quale intuisce in lei - nonostante il suo atteggiamento ostico - l'intelligenza acuta e la capacità di collaborare alla propria difesa. Claudia agisce a prescindere da ogni possibile cavillo giudiziario, solo svelando dolorosamente lo scabroso retroscena familiare dai toni freudiani nel quale è maturata la sua scelta di vita e l'intollerabile pretesa del cliente che scatenò la sua micidiale reazione di difesa.

Un dramma complesso, notevolmente complicato dai tanti rivolti psicologici che pian piano riveleranno retroscena da brividi, essendo cresciuta la donna in una famiglia tutt’altro che ideale. Un primo segnale si avverte allorquando, oltre alla corte non proprio ben disposta, sua madre Rose Kirk (Maureen Stapleton) e il patrigno Arthur (Karl Malden) tentano di farla dichiarare mentalmente incompetente dal dottor Herbert Morrison (Eli Wallach) per evitare uno scandalo pubblico. Ma la volitiva Claudia si rende conto che, se i suoi genitori avranno successo, sarà mantenuta in una struttura psichiatrica per un tempo indefinito, e quindi è determinata a combattere per la giusta prova che è abbastanza sana di mente da essere processata per omicidio colposo.

Girato tra l'ottobre 1986 e il febbraio 1987, il film non fa alcun tentativo di liberarsi dalla sua origine teatrale: infatti, a parte alcuni flashback, l'intera trama è ambientata in un'aula di tribunale, entrando di conseguenza nel classico filone del legal movie. Tuttavia, nonostante i forti vincoli, il veterano ed esperto Martin Ritt emerge dalla sfida con maestria moltiplicando gli sguardi dell’obiettivo della cinepresa, rendendola discreta, ma anche mobile. Riesce rapidamente a far dimenticare allo spettatore che siamo in un ambiente unico per concentrarci meglio sulla storia forte che racconta. In effetti, il pezzo originale era sufficiente di per sé in quanto era di una vera modernità nei suoi temi: si tratta quindi di prostituzione, ma anche di pedofilia e del desiderio della società di confinare donne con personalità troppo marcate in strutture definendole isteriche. Barbra Streisand, combattente poderosa per l’affermazione del mondo femminile, una sorta di femminista prima che questa definizione si affermasse nell’era più recente, ha voluto evidenziare temi a lei cari e i suoi discorsi in aula risuonano ancora di più al giorno d'oggi poiché sembra anticipare l'ondata #MeToo a tanti anni di distanza.

Come sempre, non era facile riprodurre sullo schermo il contenuto drammatico di una pièce teatrale, scritta da Tom Topor (qui anche cosceneggiatore), ma la grande esperienza di Martin Ritt, come accaduto già in suoi grandissimi successi come La lunga estate calda, Norma Rae, Hud il selvaggio, solo per citare qualche titolo, si rivela fondamentale per la riuscita dell’opera. Un teatro dai temi tanto forti, non molto lontano da Tennessee Williams. E lo fa con la sua personale sensibilità ovviamente riferita ai suoi tempi e, da annotare, senza mai generalizzare o stigmatizzare l'intero sesso maschile. E difatti molti personaggi maschili sono positivi e compensano i ruoli pesantemente insopportabili interpretati da Karl Malden (alla sua ultima apparizione sullo schermo) e Leslie Nielsen nel suo ultimo ruolo drammatico prima di diventare una star della commedia americana.

Dato il buon cast e una regia degna di questo ruolo importante, la vera mattatrice resta naturalmente Barbra Streisand, con il suo più totale impegno: attrice che interpreta il ruolo con impeto e con toccante dedizione, anima e corpo, in più produttrice convinta della missione artistica e sociale, oltre che autrice delle musiche. Un’artista a tutto tondo, esuberante fino all’estremo, pienamente consapevole dell’importante messaggio che veicolava con questa esibizione. Accanto a lei, è quasi inutile elencare la bravura degli altri attori, ma una menzione particolare va fatta doverosamente a Richard Dreyfuss, attore spesso trascurato dagli elogi che meriterebbe.

Grande film di prova che si eleva comunque nella fascia alta del genere. Tanto che le due ore di proiezione passano a una velocità pazzesca, merito anche di un montaggio assolutamente controllato. Uscito alla fine del 1987 sugli schermi americani, non è stato un grande successo dal momento che il film ripagò appena il suo budget di 25 milioni di dollari, inclusi i 5 milioni per Barbra Streisand che all'epoca era la star femminile più pagata di Hollywood. Per l’alto tasso di drammaticità e l’importanza del tema trattato, sarebbe un errore considerarlo un thriller, che forse pure è, ma questa caratteristica passa sicuramente in secondo piano.

Grande film e bravi tutti.

Riconoscimenti

1988 – Golden Globe

Candidatura miglior film drammatico

Candidatura miglior attrice in un film drammatico a Barbra Streisand

Candidatura miglior attore non protagonista in un film drammatico a Richard Dreyfuss


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