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Pericle il nero (2016)

Aggiornamento: 17 mag 2023


Pericle il nero

Italia/Francia/Belgio 2016 noir 1h44’


Regia: Stefano Mordini

Soggetto: Giuseppe Ferrandino (romanzo)

Sceneggiatura: Francesca Marciano, Stefano Mordini, Valia Santella

Fotografia: Matteo Cocco

Montaggio: Jacopo Quadri

Musiche: Peter Von Poehl

Scenografia: Igor Gabriel

Costumi: Antonella Cannarozzi


Riccardo Scamarcio: Pericle

Marina Foïs: Anastasia

Nissim Renard: Vincent

Gigio Morra: Don Luigi

Valentina Acca: Anna


TRAMA: Pericle lavora per un boss della camorra emigrato in Belgio. Durante una delle sue tante missioni, commette un grave errore che pregiudica la sua stessa vita. Non ha così altra scelta che scappare verso la Francia. Dall'incontro con Anastasia nasce a poco a poco una storia d'amore, che aiuterà Pericle a prendere consapevolezza della propria identità e a rifiutare le regole del suo mondo di appartenenza.


Voto 6,5

Diversamente dall’omonimo romanzo di Giuseppe Ferrandino, ambientato tra Napoli e Pescara, il film di Stefano Mordini – già autore di un’altra trasposizione sullo schermo, Acciaio e che dopo dirigerà ancora Riccardo Scamarcio in Il testimone invisibile (recensione) - si svolge tra Liegi e Calais e ne assorbe perfettamente l’atmosfera tesa e l’aria di dramma che si respira in una zona che risente sia della crisi finanziaria che della tragedia dei migranti, che ancora non si vedono ma sono ormai imminenti. All’opera si interessarono perfino i fratelli Dardenne che decisero di partecipare in qualità di produttori.

Si racconta di Pericle, che in Belgio “fa il culo” alla gente per conto di un boss della camorra, finché non cade in disgrazia ed è braccato dalla sua stessa tribù. Un vero noir, quindi, che guarda al polar e si incupisce sin dal viso scuro di Scamarcio, che si nota molto bene in parte: codino nero, faccia torva e pericolo tutto intorno, dove la comunità italiana della Vallonia e di Liegi hanno maggiormente ispirato l’autore del film. E in più Calais perfetta città di frontiera, dove tutto è possibile.

Pericle Scalzone lavora per Don Luigi, un uomo che si è creato una posizione e una reputazione nel mondo mafioso e gestisce una catena di pizzerie a Bruxelles. Scalzone di mestiere "fa il lavoro sporco”, ovvero uccide le persone che in certo qual modo ostacolano il suo boss: il suo viso trasmette la sensazione che c’è un'anima in continuo travaglio con qualcosa di più, ma quando Pericle commette un grave errore, scatta per lui la condanna a morte. Il destino, nel frattempo, gli fa conoscere Anastasia, un’altra anima sola, una giovane mamma che lavora in un forno, incontro importante per uno come lui.

Il film non è sicuramente all’altezza di Anime nere (recensione), ma merita molta attenzione anche se in Italia non ha avuto molta considerazione, nonostante sia stato selezionato dal Festival di Cannes 2016 nella sezione Un certain regard.

Decisamente un film dal respiro europeo.



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