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Revenge (2017)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 3 set 2019
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 27 gen 2024


Revenge Francia/Belgio 2017 thriller/azione 1h48’


Regia: Coralie Fargeat Sceneggiatura: Coralie Fargeat Fotografia: Robrecht Heyvaert Montaggio: Jerome Eltabet, Coralie Fargeat, Bruno Safar Musiche: Robin Coudert Costumi: Elisabeth Bornuat


Matilda Lutz: Jen Kevin Janssens: Richard Vincent Colombe: Stanley Guillaume Bouchède: Dimitri Jean-Louis Tribes: Roberto


TRAMA: Tre ricchi dirigenti d'impresa quarantenni, sposati e bravi padri di famiglia, si ritrovano per la loro battuta di caccia annuale in una zona desertica ricca di canyon. Uno di loro, però, è venuto accompagnato dalla sua giovane amante, una lolita ultra sexy che suscita subito il desiderio degli altri due. Ben presto, le cose degenerano e nell'inferno del deserto la giovane donna, data per morta, riprende vita. E la battuta di caccia si trasforma in una spietata caccia all'uomo.


Voto 6,5

Film di vendette (revenge-movies)? Ne è pieno il cinema! Film di stupro e vendetta (rape & revenge) anche, pur se di meno. Girato con ferocia da una regista donna? Beh, in questo caso è davvero difficile e forse unico caso. Ebbene sì, questo film è uno di quelli di violenza prima e vendetta poi, partendo però dal fatto che il film è come diviso in due tronconi: prima c’è un dolce invito da parte di lui alla sua Jen per un bel weekend nel deserto, occasione anche per una battuta di caccia con due amici.

La serata dell’arrivo nella particolare villa con veduta panoramica sul deserto è stuzzicante, anche dal punto di vista erotico, perché Jen (per carità, non è però il caso di dire che se la cercava!) sta al gioco, scherza col fuoco, comportandosi come una novella Lolita kubrickiana con tanto di occhiali e leccalecca. Ma quando avviene il fattaccio e la situazione precipita perfino nel ricatto, l’evoluzione assume i contorni del selvaggio e del violento, fino al massacro. Qui ha inizio la seconda parte, quando la ragazza martoriata viene creduta morta. Jen ha una indole molto diversa da come pareva e la rivincita morale e fisica assume pienamente il carattere della vendetta atroce. Perché Jen si rivela quasi immortale e invincibile e la regista Coralie Fargeat la trasforma in una belva scatenata: lo sguardo feroce dell’autrice si materializza in quello della protagonista, in cui la sopravvivenza va di pari passo con la voglia di rendere pan per focaccia. Lei non si accontenterà mai solo di salvarsi!


Dice la regista Fargeat: “Per me era fondamentale lasciare il personaggio di questa donna libero di essere e comportarsi come voleva, di usare ed esibire la sua sessualità e la sua natura come desiderava, forzando qualunque confine, perché nei casi di stupro la colpa non è mai della vittima. Volevo liberare Jen da qualsiasi tipo di costrizione ideologica, rendendo manifesto che non sono le sue azioni la causa di ciò che le capita.

Preparatevi mentalmente, anche perché Matilda Lutz è una rivelazione che, come una fenice, risorgerà dalle proprie ceneri più agguerrita che mai. E vi assicuro che si fa veramente il tifo per lei!



 
 
 

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