Scompartimento n.6 (2021)
- michemar
- 29 lug 2022
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 29 mag 2023

Scompartimento n.6
(Hytti nro 6) Finlandia/Russia/Estonia/Germania 2021 dramma 1h47’
Regia: Juho Kuosmanen
Soggetto: Rosa Liksom (romanzo)
Sceneggiatura: Andris Feldmanis, Livia Ulman, Juho Kuosmanen
Fotografia: Jani-Petteri Passi
Montaggio: Jussi Rautaniemi
Scenografia: Kari Kankaanpää
Costumi: Jaanus Vahtra
Seidi Haarla: Laura
Jurij Borisov: Ljoha
Dinara Drukarova: Irina Mezhinskaya
Lidia Kostina: Lidia
Yuliya Aug: Natalia
Tomi Alatalo: Sasha
Sergey Agafonov: Sergey
TRAMA: Una giovane finlandese scappa da una complicata storia d'amore a Mosca salendo su un treno diretto al porto artico di Murmansk. Si ritrova così costretta a condividere il lungo viaggio e un minuscolo vagone letto con un minatore russo. L'inaspettato incontro a bordo sullo scompartimento numero 6 porterà i due ad affrontare la verità sul proprio desiderio di contatto umano.
Voto 7

Film curioso, introspettivo, una piccola opera che però ha conquistato per la schiettezza e per la scoperta di un mondo quasi nascosto al clamore della vita moderna. Forse perfino un film che sa di antico, di vite volutamente isolate alla ricerca della pace interiore. “Un road movie artico. Forse potrebbe anche essere visto come un maldestro tentativo di trovare armonia e tranquillità in un mondo di caos e ansia. Il fulcro della storia ruota intorno al concetto di accettazione. È difficile dover accettare di essere parte di questo caotico mondo, di vivervi e di muoversi in esso. La nostra protagonista, la studentessa finlandese Laura, fa un lungo viaggio in treno per vedere alcuni antichi petroglifi. Lei cita un uomo che ha incontrato: ‘Per conoscere te stesso, devi conoscere il tuo passato’. Vorrebbe essere un archeologo che ottiene riconoscimenti e meriti da questo tipo di cose, dai petroglifi e simili. Ma è davvero quella persona? O è solo un sogno rubato alla persona che vorrebbe essere?”

Queste le parole di presentazione che ha fatto lo stesso regista, Juho Kuosmanen, un finlandese che si era fatto già conoscere presentando un film più o meno dello stesso tenore, La vera storia di Olli Mäki. Sempre storie di persone che si incontrano e scelgono di stare insieme; storie umaniste e minime, saldamente ancorate ai sentimenti che le animano. Infatti, Laura e Ljoha sono due persone sole che preferirebbero restare tali ma il destino non solo le fa incontrare ma le obbliga a condividere uno piccolo e scomodo scompartimento di un treno che viaggia nel gelo della Russia, il n.6, appunto. Lei scappa da una delusione sentimentale, lui trascorre il tempo bevendo alcol, scettico e rude.

Come due rette parallele che mai avrebbero pensato di incrociarsi un giorno, i due vengono a contatto malvolentieri, specialmente Laura, che cerca anche di evitare contiguità con quello sconosciuto che forse ha intenzione di importunarla. Sembra chiassoso e ribaldo, ma lei è forte e non ha paura. Poi, lungo l’infinito percorso, con le fermate prolungate nelle stazioni più isolate (come loro due) dell’immensa Russia, qualcosa cambia. Lei cerca aiuto per districarsi in un territorio sconosciuto, lui sta andando a lavorare in una miniera sperduta e il volersi dare una mano diventa ineluttabile e, ad un certo punto, cercato.

Lo spettatore assiste fermo e in attesa degli eventi, con pazienza, anche se il ritmo è blando, immaginando svolte che non tarderanno, pur con lentezza, ad arrivare. La direzione è il nord più profondo, dove ci sono sia la miniera che i reperti preistorici siti a Murmansk che la donna vuole trovare assolutamente, dandosi uno scopo nella vita che le sta portando solo delusioni e illusioni. Ciò che sorprende del film è che è inizialmente frustrante e che alla fine risulta accattivante perché evita di diventare una commedia a due, specialmente perché Juho Kuosmanen è alla ricerca di qualcosa di più agrodolce e sfuggente.

Diventa così una storia di due persone che imparano a fidarsi l'una dell'altra, a lasciarsi conquistare, perché il lungo viaggio e la monotonia del treno danno il tempo di farlo e perché ci sono pochi altri che hanno la pazienza come loro. Dall’evitarsi passano a spiarsi, a fidarsi, a confidarsi, fino a cercarsi dopo una prima separazione avendo raggiunto il punto di arrivo. L’una sa che avrà bisogno di chiedergli aiuto, l’altro inizia il nuovo lavoro ma pensa che la donna ha bisogno di lui: è così che organizzeranno insieme l’ultimo tratto di viaggio in auto.

Eccellenti i due attori Seidi Haarla e Jurij Borisov: si adattano ai ruoli che il regista cercava e siccome dominano quasi esclusivamente lo schermo da soli, alla fine li avvertiamo come conoscenti da tanto tempo. Abbiamo viaggiato assieme a loro lungo i binari, due rette parallele che all’orizzonte sembrano sempre incontrarsi e unirsi.
Grand Prix Speciale della Giuria a Cannes 2021.
Riconoscimenti
Festival di Cannes 2021
Grand Prix Speciale della Giuria
Menzione speciale al Premio della Giuria Ecumenica
Golden Globe 2022
Candidatura miglior film in lingua straniera
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