Sex Crimes - Giochi pericolosi (1998)
- michemar
- 23 nov 2019
- Tempo di lettura: 4 min

Sex Crimes - Giochi pericolosi
(Wild Things) USA 1998 thriller 1h48'
Regia: John McNaughton
Sceneggiatura: Stephen Peters
Fotografia: Jeffrey L. Kimball
Montaggio: Elena Maganini
Musiche: George S. Clinton
Scenografia: Edward T. McAvoy
Costumi: Kimberly A. Tillman
Kevin Bacon: det. Ray Duquette
Matt Dillon: Sam Lombardo
Denise Richards: Kelly Van Ryan
Neve Campbell: Suzie Toller
Daphne Rubin-Vega: det. Gloria Perez
Theresa Russell: Sandra Van Ryan
Robert Wagner: Tom Baxter
Jennifer Taylor: Barbara Baxter
Bill Murray: avv. Ken Bowden
TRAMA: Sam Lombardo, un rispettato insegnante di una scuola superiore della Florida, vede cambiare totalmente la sua vita quando una studentessa lo accusa di stupro. Mentre le indagini sono in corso, un'altra ragazza si fa avanti per denunciare di essere stata violentata anche lei da Sam, ma il detective Duquette scopre l'esistenza di un piano ben definito e che il caso non è così semplice come appare.
Voto 7

Piano sequenza iniziale: si plana dall’alto su una estesa palude in cui l’acqua neanche si vede tanta è la vegetazione lussureggiante e umida, appena dopo si staglia un quartiere residenziale con numerose villette a schiera affacciate su un labirintico complesso di vialetti, chiaro segno di abitanti più che benestanti. L’inquadratura termina con un panoramico sguardo sul centro della città piena di grattacieli, luogo di affari e uffici. Siamo in Florida, a Blue Bay. Tutti scenari ideali per tanti film americani di generi diversi, ma la palude richiama alla mente le storie più torbide e inquietanti del cinema americano, luogo di incubi extrametropolitani e di avventure imprudenti, di delitti e fughe. Tre scenari in cui si svilupperà questa strana storia, piena di misteri e con cambiamenti continui e repentini: una sorta di gioco pericoloso costituito da affascinanti scatole cinesi, dove ogni personaggio non è affatto quello che sembra e ciò che dice è subito smentito dalla scena seguente. Uno svelamento continuo di personaggi dalla duplice personalità, che hanno dentro il sé e il contrario, maschere gianesche che non danno il minimo di stabilità narrativa.

Il professore Sam Lombardo, il detective Ray Duquette, l’avvocato Ken Bowden e due ragazze senza scrupoli, Kelly e Suzie, al centro della trama intricata, che inizialmente intricata non pare: lo diventa, con calma, con imprevedibilità, dietro cui il regista deve stare attento a non far confusione, perché il succedersi delle sorprese le deve spiegare bene allo spettatore, anche se le maschera. Spettatore che a sua volta non sta mai tranquillo dal momento che dopo una mezz’oretta comincia a disorientarsi. E se crede che il film finisca con i titoli di coda si sbaglia ancora una volta: la geniale idea del regista John McNaughton –sempre attratto da storie piccanti e di sangue – è di farci sobbalzare perfino interrompendoli per mostrarci il vero finale, dal momento che il susseguirsi delle scene precedenti erano solo delle finte, come quando un grande goleador finge di andare da un lato e invece salta il difensore dall’altro per fare gol. A questi stranianti personaggi si aggiungono le maschere carnevalesche di una ricca e debordante lady (Theresa Russel), provocante e provocatrice, presuntuosa e vanitosa, ma più ingenua della figlia Kelly (che invece è veramente una figlia di…), il suo avvocato fantoccio (un Robert Wagner sul viale del tramonto) e un muscoloso scopatore (ops!) che fa il boyfriend della signora. Cosa possiamo aspettarci da queste figure? Di tutto!

Sam e Ray sono due furbastri ma il centro di gravità ruota attorno alle due calde ragazze: Kelly e Suzie, interpretate dalla attraente Denise Richards e dalla eclettica Neve Campbell. A loro John McNaughton dedica le riprese più hot, con un paio di scene di sesso lesbico molto eccitanti di cui una dopo ciò che si suol definire catfight: una lotta isterica con schiaffi, tirate di capelli e strattoni nell’acqua della piscina seguita da effusioni più che esplicite, che bagnate fanno più effetto. McNaughton gioca un po’ con queste situazioni equivoche, divertendosi e divertendoci, nel senso che non ci fa stare mai rilassati, anzi andando anche oltre le nostre aspettative: cosa sta architettando quel bel Sam, intorno al quale girano tutte le studentesse anche se consapevoli che con un prof non possono provarci? Perché il poliziotto Ray non vuole mollare l’indagine sul fantomatico stupro con cui inizia il film? A cosa mirano le evidenti bugie raccontate da Suzie? A cosa tende realmente la provocante Kelly? Ma soprattutto, davvero Kelly è stata stuprata da Sam? Come è possibile che un prof così educato e irreprensibile abbia commesso l’orribile crimine sessuale di cui viene accusato dalla viziata studentessa?

E voi vorreste scoprirlo con l’indagine del detective Ray, coadiuvato dalla intelligente collega Gloria Perez, come un qualsiasi thriller? Se questo film è diventato quasi subito un piccolo cult è proprio perché non ha seguito i canoni del genere ma ha percorso il viale del tourbillon, dei colpi di scena finali seguiti immediatamente dai controcolpi, come a farsi beffa di chi lo guarda, raggiungendo appunto l’apice durante i titoli di coda. Maledetto regista! Il film è chiaramente firmato a chiare lettere dal suo autore, ma sono molto apprezzabili le prestazioni di Matt Dillon, che con questi temi e questi ruoli va ovviamente a nozze, come d’altronde succede anche a quella faccia eternamente equivoca di Kevin Bacon, mentre la seducente Denise Richards deve tanto alla sua presenza e al successo del film perché ad oggi, all’età di 48 anni, ha all’attivo circa cento partecipazioni tra film e soprattutto serial TV. Infine, un encomio per la sempre ambigua Neve Campbell, che con questi ruoli sfuggenti e misteriosi ha saputo crearsi una buona carriera: la migliore maschera ingannatrice di questo film. Un cenno a parte per il solito stravagante Bill Murray, perché un avvocato come il suo non si è mai visto né sullo schermo né nella vita reale, ed è chiaro che solo lui poteva essere l’interprete di Ken Bowden, il legale più imbroglione della Florida.

Il segreto del successo del film? “La gente non è sempre come sembra. Non dimenticartelo!” parola del detective Ray Duquette!
(E occhio a non interrompere la visione durante i titoli di coda)
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