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Sleepers (1996)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 13 mag 2020
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 20 ago 2023


Sleepers

USA 1996 dramma 2h27'


Regia: Barry Levinson

Soggetto. Lorenzo Carcaterra (romanzo)

Sceneggiatura: Barry Levinson

Fotografia: Michael Ballhaus

Montaggio: Stu Linder

Musiche: John Williams

Scenografia: Kristi Zea

Costumi: Gloria Gresham


Jason Patric: Lorenzo "Shakes" Carcaterra

Brad Pitt: Michael Sullivan

Robert De Niro: Padre Roberto "Bobby" Carillo

Kevin Bacon: Sean Nokes

Vittorio Gassman: King Benny

Dustin Hoffman: Danny Snyder

Billy Crudup: Tommy Marcano

Ron Eldard: John Reilly

Minnie Driver: Carol Martinez

Bruno Kirby: padre di Lorenzo


TRAMA: New York, anni Sessanta: la chiesa di Holy Angels e la scuola elementare rappresentano il fulcro del quartiere malfamato di Hell's Kitchen. Il luogo è rifugio per molti bambini della zona che vivono situazioni difficili. Padre Bobby, il responsabile del centro, ha i suoi prediletti. Proprio costoro, però, provocano la morte di un uomo: arrestati e condannati, in riformatorio subiscono violenze e torture. Tornati in libertà, rientrano nel loro vecchio ambiente e ritrovano il loro torturatore.


Voto 7

Barry Levinson è un eccellente affabulatore, capace di elaborare lunghi racconti articolati e diversi personaggi e lo ha dimostrato più volte. Come in questa occasione, in cui riunisce un grande cast, specialmente di bei giovani di grandi speranze e che poi in effetti hanno quasi tutti avuto una bella carriera, per una storia che ricorda il soggetto di Mystic River (recensione) di Clint Eastwood - che ebbe una mano più poetica ma ugualmente tragica - perché anche in questo film il ricordo del passato è atroce. Un passato che gli adolescenti protagonisti non riescono a metabolizzare in maniera definitiva, che non riescono a seppellire nel sottosuolo della memoria, come dimostra la commovente sequenza finale.

Un racconto potente, quello di Levinson, perché riesce a mostrare il male nella sua forma più suadente, quella (solo apparentemente) giustificata da un desiderio di vendetta. Fredda o calda non ha importanza: l'importante è che si sappia aspettare il momento giusto. E lo sa bene il protagonista Lorenzo, il quale, attenzione, è proprio l'autore della autobiografia da cui è tratto il soggetto del film.

Tutti danno un notevole apporto alla riuscita del film con ottime interpretazioni, difficile scegliere chi sale più in alto. Di certo vedere il primo piano di Robert De Niro quando ascolta i drammatici e orribili avvenimenti da Jason Patric - il Lorenzo della storia appunto - è un’emozione di forte intensità: la macchina da presa si concentra sui suoi occhi che recitano da soli, prima con uno sguardo attento, che poi si allargano per lo stupore e l’indignazione, fino alla commozione. Senza dimenticare il contributo, anche se breve, di un grande Vittorio Gassman. O il terribile ghigno di Kevin Bacon. Ma in realtà, tutti i giovani attori sono stati messi in condizione di dare il meglio.

Film che attraversa momenti di grande intensità e drammaticità e perfino le serate dei vecchi amici che si ritrovano dopo tanto tempo sono intrise di una malinconica allegria che non guarirà mai le loro profonde ferite fisiche e mentali.


Riconoscimenti

1997 - Premio Oscar

Candidatura migliore colonna sonora drammatica


 
 
 

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