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The Nest (Il nido) (2019)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 11 mar 2020
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 5 mag 2024


The Nest (Il nido)

Italia 2019 horror 1h47’


Regia: Roberto De Feo

Sceneggiatura: Roberto De Feo, Margherita Ferri, Lucio Besana, David Bellini

Fotografia: Emanuele Pasquet

Montaggio: Luca Gasparini

Musiche: Teho Teardo

Scenografia: Francesca Bocca

Costumi: Cristina Audisio


Francesca Cavallin: Elena

Ginevra Francesconi: Denise

Gabriele Falsetta: Igor

Justin Korovkin: Samuel

Maurizio Lombardi: Christian

Fabrizio Odetto: Filippo

Carlo Valli: Ettore

Massimo Rigo: Claudio

Edoardo Rossi: Riccardo


TRAMA: Samuel è un giovane ragazzo costretto su una sedia a rotelle che vive con sua madre Elena a Villa dei Laghi, una residenza isolata circondata da boschi. Bloccato nella routine familiare e con il rigoroso divieto di allontanarsi dalla dimora, Samuel cresce apparentemente protetto ma insoddisfatto e irrequieto. Tuttavia, la vita nella Villa è sempre più frequentemente sconvolta da avvenimenti strani ed inquietanti; fino a quando l'arrivo dell'adolescente Denise scardinerà definitivamente gli equilibri della famiglia, dando a Samuel la forza di opporsi alle restrizioni imposte da sua madre e di cercare la verità sul mondo che lo circonda. Ma Elena non lascerà andare suo figlio così facilmente e sarà pronta a fare di tutto per tenerlo con sé. Perché Elena costringe Samuel a vivere come prigioniero nella sua stessa casa, vietandogli di lasciare la tenuta? Quale mistero nasconde?


Voto 6,5


Il genere horror non è, a mio parere, un filone molto frequentato in Italia e quando succede che ne viene messo in circolazione uno fa notizia e si è molto curiosi, spessissimo molto critici. Prima di tutto perché è difficile girare film di paura ben fatti, spesso si scivola nel già visto o si banalizza sfruttando idee poco convincenti. Questo secondo lungo di Roberto De Feo è arrivato come un UFO nel panorama italiano, è esploso tra giudizi negativi e positivi: io per primo sono rimasto perplesso e poi, riflettendoci, ho avuto l’impressione di averlo osservato con aspettative poi deluse, ma contemporaneamente mi son reso conto che andava visto con occhi diversi e per una seconda volta, in modo da premiare alcune scelte del regista. In conclusione, mi sono buttato in una comoda sufficienza per restare in equilibrio: un giorno capirò meglio.


Lui è Samuel, supercontrollato dalla arcigna madre Elena e dalla oscura opera del medico di famiglia che ha lo sguardo torvo di un orco e che fa da giudice inappellabile in caso di comportamenti fuori dalle regole di uno qualsiasi della famiglia. Samuel cresce così protetto, ma insoddisfatto e irrequieto anche per gli strani avvenimenti che accadono intorno a lui e trova una sponda nell’anomala presenza di Denise, la giovane cameriera che lui vede come una possibilità di eversione alle regole. Il pericolo è fuori, il pericolo è oltre i campi, nel bosco: come non pensare a The Village?


La prova è proprio nelle dichiarazioni del regista: “Fare ‘The Nest’ per me era il sogno di una vita e anche un privilegio. È un film dell'orrore atipico, non giocato su facce mostruose, ma piuttosto con un impianto narrativo internazionale perché volevo che questo lavoro fosse poco riconoscibile come film italiano. (è forse per questo che ha voluto mantenere un titolo inglese?) Il cinema a cui mi ispiro è quello che gioca con lo spettatore: adoro scaraventare il pubblico in un universo opposto a quello in cui credeva di trovarsi, come in ‘The Others’ di Amenbar e ‘The Village’ di Shyamalan.”


Justin Korovkin ha la faccia giusta e la fotografia di Emanuele Pasquet sa acuire il senso d’angoscia. Di certo Roberto De Feo ha avuto il merito di smuovere il mercato e il genere: guardiamolo con curiosità.



 
 
 

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