Whiplash
USA 2014 dramma 1h47'
Regia: Damien Chazelle
Sceneggiatura: Damien Chazelle
Fotografia: Sharone Meir
Montaggio: Tom Cross
Musiche: Justin Hurwitz
Scenografia: Melanie Paizis-Jones
Costumi: Lisa Norcia
Miles Teller: Andrew Neiman
J.K. Simmons: Terence Fletcher
Melissa Benoist: Nicole
Austin Stowell: Ryan
Paul Reiser: Jim Neiman
Jayson Blair: Travis
Nate Lang: Carl Tanner
TRAMA: Andrew studia batteria jazz nella più prestigiosa ed importante scuola di musica di New York, è al suo primo anno e già viene notato da Terence Fletcher, temutissimo e inflessibile insegnante che a sorpresa lo vuole nella propria band. Il ragazzo è eccitato dalla possibilità ma non sa che in realtà sarà un inferno di prove, esercizi e umiliazioni come non pensava fosse possibile. Gli standard richiesti da Fletcher sono mostruosi e progressivamente alienano sempre di più Andrew dalle altre parti della sua vita.
Voto 8
Andare col pensiero al magistrale Full Metal Jacket (recensione), a quel duro addestramento dei marines e allo scontro fisico-psicologico tra il sergente maggiore Hartman e Palla di Lardo è inevitabile, ma lo scontro che avviene in questo film tra l'insegnante e il giovane ha ben altro sapore. Rientrando tra il genere cinematografico del domani sportivo e quello della vittoria dello spirito sulla carne, o meglio di gettare il cuore oltre l'ostacolo, è un film così intenso che alla fine si rimane esausti anche noi spettatori. Almeno a me è successo, confesso.
La grandezza del film, costruito letteralmente come un duello perfino sanguinoso, è nel confronto-scontro perenne fra due antagonisti che non retrocedono di un millimetro neanche quando sembra stiano arrivando ad un accordo: forse, viene da pensare, sono uguali, sono ugualmente cultori di un'idea di arte che non scende a compromessi.
Il bravissimo regista Damien Chazelle, anche ottimo sceneggiatore, ma oramai sugli altari dopo lo strepitoso La La Land (recensione), porta i due attori, J.K. Simmons(premiato con l'Oscar) e l'eccellente e grande promessa Miles Teller (lo ricordate giovane adolescente in Rabbit Hole [recensione]? ma anche lui definitivamente noto e presente in diversi blockbuster) all'estremo della recitazione e soprattutto il giovane Teller fino all'esaurimento fisico e mentale. Il vero sangue versato realmente sulla scena è forse la fotografia dell'intensità e della forza della storia, che diventa memorabile.
Damien Chazelle conferma la tesi che il film è parecchio autobiografico: “Sì, ero un batterista jazz e suonavo nell’orchestra del mio liceo, una scuola simile a quella del film. Avevo un maestro molto severo, l’atmosfera era pesante. Il film racconta la paura di un musicista che si confronta con una situazione simile, senza la possibilità di liberare la gioia che scaturisce dal comunicare le emozioni con le note.” Il film ha anche una natura sportiva, come ammette lui stesso: “Assolutamente, mi interessava raccontare la fisicità del gesto musicale, una cosa che raramente si vede al cinema e che è sempre meno presente anche nella musica, ormai ricreata quasi tutta elettronicamente. Volevo trasmettere allo spettatore il dolore di chi suona, che conosco bene. Non so quante volte mi hanno sanguinato le mani per quanto avevo provato.”
Sicuramente uno dei migliori film in tema musicale degli ultimi anni, è un insieme anche di cattiveria, tensione, impegno e umorismo nero che porta l'asticella di attore e narrazione oltre ogni limite. È, a mio parere, uno dei migliori film della sua stagione.
Musiche jazz meravigliose!
Vincitore anche del Gran Premio della Giuria e del Premio del pubblico al Sundance 2014.
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